Copertina di L'invisibile intersex di Daniela Crocetti: è tutta nera con la testa di una persona sulla destra. Ha capelli biondi lunghi fino alle spalle.

Nella maggior parte delle società, essere umano vuol dire essere o uomo o donna e non è ‘permesso’, socialmente e legalmente, essere entrambi. Si dà per scontato che la classificazione in due generi sia ‘naturale’ e corrisponda alla distinzione biologica tra maschi e femmine. In realtà, la corrispondenza fra società e biologia è più complessa di quanto comunemente si pensi, come dimostra il caso dell’intersessualità cui è dedicato questo libro. L’intersessualità – nota dal 2006 anche con il termine medico ‘disturbi della differenziazione sessuale’ (DSD) e in precedenza definita in modo inesatto come ermafroditismo e pseudo-ermafroditismo – si riferisce a sindromi legate allo sviluppo divergente del corpo declinato secondo il genere. Dopo averne esplorato la traiettoria medico-scientifica, questo libro intende fare il punto sul trattamento medico delle persone intersessuali, alla luce delle recenti critiche elaborate dai gruppi di pazienti a livello internazionale, e soffermandosi in particolare sul significato sociale e personale che assume la diagnosi di DSD in Italia, facendo emergere la voce delle persone direttamente interessate.

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Come di consueto, dato che il 26 ottobre cade anche la Giornata della Consapevolezza Intersessuale, faccio una pausa dal parlare di asessualità e vi propongo qualcosa per approfondire proprio l’intersessualità. Quindi vi racconto de L’invisibile intersex, che ho letto lo scorso fine settimana pensando che non sarei riuscita a finirlo in tempo e invece eccomi qua! In tutta onestà, pensavo che sarebbe stata una lettura piuttosto impegnativa e che quindi mi avrebbe tenuta occupata a lungo: invece mi ha appassionata così tanto che sono arrivata alla fine prima di rendermene conto. Non è uno dei libri più semplici da leggere per chi è digiunə dell’argomento, ma nemmeno così complesso: con un po’ di attenzione, è una lettura anche per chi non campa a pane e questioni di genere, sesso e orientamento sessuale.

Uno degli aspetti che ho trovato più interessanti è stato l’excursus storico che ci racconta come è variato l’approccio davanti a persone che palesemente violavano la distinzione dicotomica tra maschile e femminile. Infatti, in barba a quanto si va predicando, nemmeno nella cultura cosiddetta occidentale – nemmeno nella cultura cristiano-giudaica – c’è sempre stata la convinzione che i sessi siano due. Da qualunque parte li si guardi, gli esseri umani sono un casino, non c’è niente da fare: invece di sprecare energie a cercare di semplificarli con la forza sarebbe più utile cercare di capire questa complessità.

Un altro elemento per me di grande interesse è stato indurmi a riflettere sul modo in cui ci viene insegnata la genetica durante la scuola dell’obbligo: è fuorviante e ci induce a pensare che a un singolo gene corrisponda una singola caratteristica. In realtà, a una singola caratteristica – incluso il sesso – spesso contribuiscono più geni, più tutta una serie di altri fattori, che rendono il risultato finale molto meno prevedibile di quanto di viene insegnato. Questo, per esempio, è il motivo per cui non c’è un gene dell’omosessualità: ci sono più geni che influenzano l’orientamento sessuale, più un insieme di altri fattori.

Infine, un altro motivo per cui L’invisibile intersex è un libro prezioso è che si focalizza sull’attivismo e la situazione delle persone intersessuali in Italia: l’ultimo capitolo è tutto dedicato a come sta cambiando l’approccio della medicina nei confronti di tuttə ə bambinə con un disturbo della differenziazione sessuale. In particolare, si riporta l’attività dell’AISIA (Associazione Italiana Sindrome da Insensibilità agli Androgeni), che ha collaborato alla stesura del libro. L’unica pecca è che, trattandosi di un libro del 2013, manca degli sviluppi degli ultimi dieci anni. Per il resto, è un libro assolutamente indispensabile se avete bisogno o volete approfondire l’argomento.

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Valutazione del libro: quattro stelline gialle

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