Buon lunedì, prodi seguaci!🦞
Ho passato un’allegra settimana di rincoglionimento totale, per il quale non posso nemmeno incolpare il caldo perché ancora, perlomeno da queste parti, è tollerabile: c’avevo semplicemente la lolla e non avevo voglia di fare un tubo. E chi sono io per costringermi a fare qualcosa quando palesemente ho voglia solo di guardare video scemi sul Tubo?
Dunque, lolla a parte, sono abbastanza in pari con le letture del Piglio dal Mucchio (e magari prima o poi vi renderò partecipi delle mie impressioni 😅) e prontissima a scegliere i titoli per luglio!

Il primo libro pigliato è Il «vizio innominabile» di Francesco Torchiani, che è uno storico e in questo libro ci racconta l’evoluzione della posizione della Chiesa nei confronti dell’omosessualità nel corso del Novecento come chiave di lettura per leggere i suoi mutamenti nei confronti della società moderna.

Il saggio di Francesco Torchiani ricostruisce dal punto di vista storico l’atteggiamento tenuto dalla Chiesa cattolica verso l’omosessualità nel corso del Novecento. In questo arco temporale si assiste a una torsione significativa: da peccato/reato legato al discredito che una millenaria tradizione aveva attribuito al «vizio innominabile» al tentativo di elaborare una pastorale per una percentuale sempre più cospicua della popolazione che viene progressivamente alla luce grazie a nuovi strumenti di lettura della società: studi medici, sociologici e psichiatrici, rilevazioni statistiche, inchieste giornalistiche.Mentre gay e lesbiche diventano sempre più «visibili», nella cultura prima di tutto, attraverso romanzi, saggi e film, poi nella società attraverso l’organizzazione in movimenti, la Chiesa si interroga su come affrontare un fenomeno sempre più difficile da conciliare con le tradizionali linee del magistero. Pur riconoscendo la necessità di comprensione nei confronti degli omosessuali, la linea del Vaticano si è arroccata per tutto il Novecento nella condanna dei rapporti tra persone dello stesso sesso, definiti come atti «intrinsecamente disordinati», opponendosi al riconoscimento di tutele o leggi che riconoscessero un qualche «diritto all’omosessualità». La stagione di cambiamento inaugurata da Bergoglio sembra lasciar intravedere una strada diversa, fatta di gesti e parole in discontinuità col passato, anche se ancora incerta nel tradursi in posizioni ufficiali. Quella di Torchiani è un’analisi limpida ed equilibrata, basata su una lettura critica originale, che ci pone davanti a un tema sempre più incalzante, perché l’omosessualità è una cartina di tornasole per comprendere i mutamenti della Chiesa nei confronti della modernità e della società in generale.

Il secondo libro pigliato è Stonewall di Francesco Lepore e Yuri Guaiana. Si tratta di un libro agile che racconta di come stanno andando le cose (almeno fino al 2020) per la comunità LGBTQIA+ in vari Paesi grazie alle testimonianze di variə attivistə.

New York, 28 giugno 1969. Dopo un’incursione della polizia in piena notte, fuori dallo Stonewall Inn Bar scattano i moti che segneranno l’inizio del movimento contemporaneo di liberazione Lgbt+. La polizia si rifugia all’interno del locale, assediata da una folla di duemila persone al grido di «Gay Power!». A cinquant’anni dai moti di Stonewall, Francesco Lepore e Yuri Guaiana danno voce ad attivisti e attiviste italiani e italiane e del resto del mondo che quotidianamente lottano per i diritti umani delle persone Lgbt+. Stonewall. Memoria e futuro di una rivolta porta con sé la speranza di un futuro di conquista della piena uguaglianza per tutte le minoranze appartenenti alla bandiera arcobaleno, nel ricordo vivido di chi ha lottato per la libertà di essere, semplicemente, se stesso contro ogni forma di discriminazione e oppressione.

E anche per questo mese sono sistemata: visto che per me sarà effettivamente il mese del Pride, ho pensato di continuare a mantenermi in argomento. Fatemi sapere se li conoscevate!
A presto (spero…)!🐌


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