Amélie torna in Giappone ma abbandona i tragicomici panni di impiegata nella multinazionale Yumimoto, vicenda narrata in Stupore e tremori, e si concentra sulle peripezie sentimentali di quel periodo. Rinri è il suo fidanzato giapponese, bello e ricco, li lega un amore bizzarro ma non privo di poesia, raccontato con il solito umorismo, affondando lo sguardo chirurgico che le è proprio nell’incandescente universo dell’amore. Ma l’emozione più grande e la relazione più forte è ancora una volta quella che lega l’autrice al paese in cui è nata, e dove ha trascorso gli anni mitici dell’infanzia.

Quanto mi sono divertita a leggere questo libro! Avevo letto che era un romanzo ironico, ma non mi aspettavo proprio che mi facesse ridere così tanto! Nothomb è dotata di un senso dell’umorismo molto garbato, ma allo stesso tempo così indifferente alle convenzioni sociali da renderlo irresistibile e sagace. Questo rende il suo racconto gentile e perspicace: Nothomb non si permette mai di essere crudele, ma di sicuro non si lascia scappare alcuna occasione di ridere del mondo, dei comportamenti e delle piccole manie.

Certo, non posso scrivere che si sia comportata benissimo con Rinri, ma mi è davvero difficile avercela con lei (e nemmeno lui, in fondo, sembra essersela presa più di tanto, conoscendo la tipa): è che il suo modo di vivere è così leggero e svincolato da ogni fisima che mi viene da scrivere: Contro il logorio della vita moderna, un po’ di Nothomb per tuttə! D’altro canto in questo romanzo Nothomb ha ventitré anni e, comprensibilmente, poca voglia di prendere la vita troppo sul serio: è giovane e ha tutta l’intenzione di godersela senza farsi frenare da nessunə.

L’ho trovata una lettura molto liberatoria, perché Nothomb non ci spiega in maniera pedante che la libertà è importante, ma ci mostra che le aspettative altrui spesso ci imprigionano perché glielo permettiamo. E allora ci dice che scappare può essere una buona cosa, un segno di temerarietà e rispetto per il proprio desiderio di non mettere radici e tombarsi in una situazione che non ci convince.

6 risposte a “Né di Eva né di Adamo di Amélie Nothomb”

  1. Non ho ancora letto nulla di suo, ma la sento citare spesso con commenti entusiasti 🙂

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    1. Per me è stato il suo primo romanzo letto e l’esperienza è stata positiva: poi scrive romanzi molto brevi, quindi provare è un attimo!💛

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  2. Nothomb è ironica, sagace e molto disinibita con le parole. Ti consiglio anche Igiene dell’assassino e Le catilinarie, tra i miei preferiti.

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    1. Prendo nota, grazie! 🥰

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  3. Una recensione davvero interessante. Sono davvero curioso di leggerlo, riuscire a trasmettere una forte ironia attraverso la scrittura non è mai semplice e ora voglio leggerlo.

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    1. Spero che ti piaccia e ti diverta!💛

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