Buon lunedì, prodi seguaci!☔️

Sto scrivendo questo post di domenica pomeriggio, quindi non ho idea di come saranno andate le elezioni europee. In ogni caso, la me-del-passato pensa che non può far male leggere questa citazione da Carol di Patricia Highsmith, dove Therese, la protagonista, distrugge una statuetta della Madonna.

Richard sospirò e torse il giornale che ora aveva in mano. «Il mio interesse è per te. Non puoi limitarti a dirmi: “Trovati un’altra.” Io non ti ho mai trattata come trattavo le altre, non ti ho mai considerata in quel modo».

Lei [Therese] non rispose.

«Maledizione”» Richard, voltandole le spalle, scagliò il giornale contro la libreria.

Il giornale urtò la Madonna di legno che, come sbigottita, s’inclinò all’indietro contro la parete, cadde, e rotolò giù dall’orlo. Richard fece un balzo e riuscì ad afferrarla con tutt’e due le mani. Guardò Therese e sorrise, involontariamente.

«Grazie». Therese gliela tolse di mano. La sollevò per rimetterla a posto, poi abbassò rapidamente le mani e scaraventò la statuetta al suolo.

«Terry!»

La Madonna giaceva in tre o quattro pezzi.

«Non ha importanza», disse lei. Il cuore le batteva come se fosse fuori di sé, o se stesse lottando.

«Ma…»

«All’inferno!» gridò lei, spingendo da parte i pezzi col piede.

Un istante dopo Richard se ne andò, sbattendo la porta.

Therese, diciannove anni, è un’apprendista scenografa che, per raggranellare qualche soldo, accetta un lavoro temporaneo in un grande magazzino durante il periodo natalizio. Il suo rapporto sentimentale con Richard si trascina stancamente, senza alcuna passione, tra voglia di coinvolgimento e desiderio di fuga: anche il viaggio che hanno progettato in Europa ora la intimorisce, le incute un’apprensione e una paura che non sa spiegarsi. È soltanto il rifiuto di un futuro che sta diventando troppo incombente, oppure si tratta dell’ennesimo indizio che la sua relazione amorosa è ormai giunta alla fine? La vita le appare come una nebulosa, come un’enorme incognita che non sa affrontare, finché, in una gelida mattina di dicembre, nel reparto giocattoli dove lavora non compare una donna bellissima e sofisticata, in cerca di doni per la figlia. I grigi occhi della sconosciuta catturano Therese, la turbano e la soggiogano, e d’un tratto la giovane si ritrova proiettata in un mondo di cui non sospettava nemmeno l’esistenza. È l’amore, delicato e titubante, languido e diverso, disperato e segnato da crisi e recriminazioni, eppur sempre sconvolgente come la vicenda che le due donne si apprestano a vivere, una storia in cui Patricia Highsmith ha saputo magistralmente fondere la suspense dei suoi thriller e la dolcezza del suo animo.

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