Buon lunedì, prodi seguaci!🌈

Spero che abbiate passato un’ottima Festa della Repubblica: io l’ho trascorsa in compagnia di Fame. Storia del mio corpo di Roxane Gay e wow, gente, che lettura pregnante è stata! È una storia che merita il vostro tempo e la vostra attenzione!💜

Un’epidemia è la diffusione di un contagio. È la marcia inarrestabile di una malattia infettiva in mezzo all’umanità. Nel corso della storia ci sono state molte epidemia – morbillo, influenza, vaiolo, peste bubbonica, febbre gialla, malaria, colera, – ma nessuna così letale e dilagante, secondo innumerevoli reportage, come l’epidemia di obesità. Invece di febbre, pustole suppuranti, ghiandole gonfie o lesioni, i sintomi sono corpulenza e pura e semplice massa. Il corpo obeso è espressione di eccesso, decadenza e debolezza. Il corpo obeso è il luogo di un’infezione grave. È il campo di una battaglia persa in una guerra tra volontà, cibo e metabolismo, e lo sconfitto definitivo sei tu.

È raro che passi un giorno, specialmente negli Stati Uniti, senza che esca un articolo sull’epidemia, la crisi di obesità. Si tratta spesso di articoli duri, allarmisti, pieni di falsa preoccupazione per gli infetti e di autentica, profonda preoccupazione per la vita come la conosciamo. Oh, i fardelli che pesano sul sistema sanitario, lamentano questi articoli. In pratica, la conclusione è che l’obesità ci sta non solo uccidendo, ma costando una fortuna inaccettabile.

C’è di sicuro un goccio di verità in questi articoli, in questo panico esagitato. Ma c’è anche paura, perché nessuno vuole essere contagiato dall’obesità, e soprattutto perché la gente sa come vede, tratta e considera i grassi, e non vuole essere toccata dalla stessa sorte.

In principio è il candore dei dodici anni. Quando pensi che nessuno a cui vuoi bene possa farti del male. Poi succede l’impensabile. Un atto di violenza feroce. E Roxane, annientata dalla vergogna, incapace di parlare o chiedere aiuto, comincia a mangiare, mangiare, mangiare. A barricarsi in un corpo che diventa ogni giorno più inespugnabile dagli sguardi maschili, una fortezza dove nessuno sarà più capace di raggiungerla.
Quella di Roxane Gay è la storia di un desiderio insaziabile, di battaglie sempre perse contro un corpo ammutinato, di una lotta contro una cultura che spinge le donne a odiarsi se non corrispondono alle aspettative. Ma la fame di Roxane Gay è anche il motore della sua fenomenale spinta creativa e della sua sulfurea personalità. Oggi è un’intellettuale, attivista e scrittrice, una delle voci più rispettate della sua generazione. Soprattutto una donna che ha trovato le parole per raccontare la propria storia.

31 risposte a “Citazione della settimana – “Fame. Storia del mio corpo” di Roxane Gay”

  1. negli USa l’obesità è davvero un problema sociale (sociale perchè sono i poveri a soffrirne di più) e sanitario molto serio (non è solo estetico) e gli allarmi sono più che giustificati (Michelle Obama si è molto spesa contro l’obesità infantile) . essere obesi (e non parlo di un lieve sovrappeso) è un fattore di rischio per la salute, questo ve lo confermeranno tutti i medici e non si può tacere tutto questo nel nome della correttezza politica. Io ho una madre obesa e diabetica e un padre in forte sovrappeso, il tema mi sta a cuore anche per questo. Ovviamente bisogna far la guerra all’obesità e non alle persone obese.
    quanto alla bellezza fisica: bè bisogna accettare serenamente che un corpo obeso così come uno scheletrico non è bello o attraente in linea di massima vale per uomini e donne,ovviamente si può rispettare una persona senza bisogno di trovarla attraente fisicamente, e non trovare attraente fisicamente qualcuno è legittimo, non è una offesa

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    1. Invece Gay racconta proprio che stiamo rendendo la vita delle persone obese un inferno e che, come per i DCA, le cose non sono mai semplici. Le persone obese sanno tutto quello che hai scritto, non sono sceme: se il tema ti sta a cuore, ti consiglio tanto di leggere questo libro…

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  2. al di là della questione salute (che pure esiste) staremmo tutti meglio se accettassimo il fatto che in linea di massima un corpo obeso maschile o femminile che sia è meno attraente di un corpo snello non scheletrico o formoso non obeso, affermare che non siamo attratti sessualmente da persone molto grasse non è odio, è una cosa legittima come è legittimo il contrario. Detto questo, il bullismo va condannato (anche se insultare Adinolfi sul suo aspetto non lo considero bullismo)

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    1. Trovo la tua ultima affermazione orribile: insultare una persona perché è grassa è sbagliato. Se ci sembra meno grave, è perché la nostra società è molto indulgente con la grassofobia e ognunə di noi dovrebbe imparare a non esserlo più.

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      1. Adinolfi non è un ragazzino bullizzato (che va difeso assolutamente), è un maschio adulto bianco eterosessuale di ceto medio-alto cioè appartiene al gruppo più privilegiato al mondo, se si becca un po’ di prese in giro sulla panzona direi che può reggerlo

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      2. Non puoi saperlo, Paolo, perché non sei lui… so che è un personaggio orribile e anche piuttosto privilegiato, ma attaccandolo stai perpetrando grassofobia, che fa male a lui e a qualunque persona grassa passi di là…

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      3. capisco che vuoi dire, ma resto della mia idea. Non darei mai del grassone a George R.R. Martin perchè di lui ho stima, invece quando detesti qualcuno è inevitabile cercare di ferirlo e l’aspetto fisico in alcuni è un facile bersaglio. Basterebbe fregarsene

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      4. Basterebbe rimanere civili…

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      5. concordo anche se davanti a certe persone non è facile

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  3. Un tema importante. E non mi riferisco al tema dell’obesità in quanto tale ma proprio al tema dell’obbligo culturale ad aderire ad un modello, pena l’essere non amati, non amabili.
    Perché non è vero che una persona obesa è necessariamente brutta; così come una persona normopeso non è necessariamente bella, e amabile; perché la bellezza è altra cosa dall’aderenza ad un modello storicamente e culturalmente determinato, pure se il problema salute non è dubitabile (ma quante altre cose compongono la salute!); perché la bellezza sta altrove e lo sguardo (e le parole, anche non dette) che colpiscono la persona socialmente non rispondente allo standard richiesto costituiscono una violenza insostenibile.
    La mia lista di libri da leggere tende all’infinito – un problema di felice e sana ingordigia.

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    1. io non parlo di amabilità, l’amabilità non ha a che fare con l’aspetto fisico, ma la bellezza fisica sì e in linea di massima un corpo obeso e un corpo scheletrico non è bello, la persona che ha quel corpo può essere amabile o odiosa come chiunque altro, ma non è bella fisicamente questo non è insultare. Far credere che siamo tutti belli fisicamente ed è solo questione di “modelli” o “standard” è una bugia; ci sono uomini in pinea di massima più belli fisicamente di altri e donne fisicamente più belle di altre, un corpo obeso non è bello, u corpo formoso armonioso lo è, un corpo scheletrico non è bello, un corpo snello sì. poi è ovvio che chi va in giro a insultare le persone va condannato, ma per rispettare qualcuno non occorre trovarlo bello fisicamente o attraente. non è giusto annullare il concetto di bellezza fisica, non è giusto e neanche auspicabile, non è negando la bellezza fisica e il suo potere attrattivo che avremo un mondo più giusto, e dire siamo tutti belli è come dire che nessuno lo è e questo è falso. poi nulla ti vieta di trovare attraente uno brutto, uno come danny de vito ma devi accettare che in linea di massima non lo è: scarlett johansson è più bella di lucia annunziata, monica bellucci è più bella di anna mazzamauro, danny de vito è più brutto di michael fassbender, non è imposizione culturale, non è modello standard ma è un dato di fatto; poi anche i brutti sono attraenti per una minoranza di persone e va bene, e tutti belli e brutti devono poter andare al mare e mostrarsi ma negare la bellezza fisica e il suo potere attrattivo è folle, è stupido e non serve a nessuno. Se trovo la persona X formosa non obesa o snella non scheletrica, mia coetanea, con un certo tipo di corpo più attraente della persona Y con un corpo totalmente diverso non sono stereotipato e ho tutto il diritto di provare l’attrazione che provo e non provarla verso Y, ho tutto il diritto, e le altre persone hanno tutto il diritto di provare attrazione o non provarla verso il mio corpo. Ci sono uomini più belli di altri e donne più belle di altre, ci sono uomini più bellidi me (parlo sempre di fisico) e lo accetto, dovemmo tutti accettare che ci sono persone più belle fisicamente di noi come ci sono persone più intelligenti di noi

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      1. certo che la salute è fatta di tante cose: chi è normopeso ma fuma e beve alcolici o mangia schifezze sano non è, è ovvio ma non cambia ciò che i medici ci dicono sull’obesità come fattore di rischio per determinate patologie (e si può dire lo stesso dell’eccesso di sottopeso)

        pinea di massima = linea di massima

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      2. “Nulla ti vieta di trovare attraente uno brutto”
        E allora che senso hanno gli standard di bellezza? Se trovo “attraente uno brutto”, per me non è brutto, è bello…🤷‍

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      3. tu hai il diritto di ritenere bello ciò che vuoi, ma se la maggioranza delle persone non lo ritiene bello lo devi accettare, non sono stereotipi sono gusti legittimi quanto i tuoi, sono preferenze legittime e genuine quanto le tue

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      4. Sì, ma se il giudizio su ciò che è bello/brutto è così volatile, lo standard salta e non ha più senso…

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      5. ma non è volatile, io ho preferenze molto chiare e così anche tutti gli altri sia chi è attratto da ciò che è considerato bello dalla maggioranza sia chi ha gusti più insoliti

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      6. È volatile perché cambia da persona a persona e potrebbe avere delle eccezioni… se una persona che trovi attraente ingrassa, smetti di trovarla bella? Molleresti tua moglie/compagna perché è diventata grassa? La realtà poi è più complessa delle preferenze dalle quali puoi partire…

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      7. dipende quanto grassa (o anche quanto magra), se diventasse obesa grave (ma è difficile se non c’è una predisposizione genetica) le vorrei sempre bene, l’affetto resterebbe ma non avrei più voglia di fare l’amore con lei, e per me l’attrazione fisica è condizione non sufficiente ma necessaria per avere un rapporto che non sia puramente platonico. E ovviamente riconosco alla mia compagna lo stesso diritto di non trovarmi più attraente sessualmente ove il mio fisico dovesse cambiare in maniera vistosa

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      8. Immagino che sarà contenta di saperlo…🤷‍

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      9. sono single, quindi la mia compagna non c’è (e ho già 33 anni non so neanche se ci sarà mai o forse la incontrerò quando sarò così vecchio che il sesso non avrà più molta importanza), parlo per ipotesi. E comunque sono stato sincero e non mi sembra di aver detto nulla di ingiusto, se voglio bene a una persona ma non ho (più) voglia di avere rapporti sessuali con lei non ci posso fare nulla

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      10. Non dubito del fatto che tu sia sincero, ma sono colpita dalla tua sicurezza in materia… dai per scontato che il rapporto non ti cambi rispetto a quello che sei e pensi oggi, ma potrebbe farlo… lei potrebbe ingrassare e tu potresti scoprire che non ti importa poi così tanto… la mia risposta di prima alludeva al fatto che una simile sicurezza venga premessa all’evolversi della relazione.

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      11. ho la presunzione di conoscermi abbastanza bene per sapere come reagirei, un lieve sovrappeso non modificherebbe la mia attrazione sessuale, l’obesità sì (lo stesso dicasi per una magrezza eccessiva scheletrica), poi ripeto l’affetto rimane

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    2. Grazie per questa bella riflessione, Ivana: penso che piacerebbe molto a Roxane Gay!💜

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  4. Avevo intenzione di prenderlo in biblioteca proprio questa settimana. Ne sono ancora più convinta. Purtroppo è vero, la grassofobia sta dilagando e prendendo pieghe a mio avviso molto più preoccupanti dell’obesità stessa. Difficilmente qualcuno potrebbe trovare “normale” un’offesa nei confronti di una persona molto magra o molto bassa. Diversamente, un’offesa a una persona grassa è considerata da molti accettabile e perfino giustificabile. Mi chiedo come mai si riservi tanta compassione per le persone che soffrono di anoressia, ma non a quelle che soffrono di obesità, visto che spesso il meccanismo psicologico alla base è lo stesso, seppure inverso. Me lo chiedo, ma so che la domanda è retorica.

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    1. vengono offese anche le persone basse (le battute su Brunetta te le sei scordate?) o molto molto magre

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      1. Sì è vero, ma non mi sembra con la stessa frequenza e intensità. Ho un’amica che ha preso peso dopo la seconda gravidanza; non è obesa, ma mi racconta di subire offese allucinanti, anche solo camminando per strada. Mi ha raccontato che qualcuno le ha dato addirittura della “vaccona” senza che nessuno se ne stupisse, eccetto lei. E queste offese non vengono solo da ragazzini scemi, ma anche da gente “adulta”. Il discorso di Brunetta non lo considererei comunque, poiché, trattandosi di personaggio politico, in molti si sentono in diritto di offendere il suo aspetto usando come giustificazione le sue azioni. Un po’ come avviene con Adinolfi. (cosa che io trovo comunque scorretta, in ogni caso).

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      2. “vaccona” è come “che schifo sembra anoressica”, sono la stessa cosa, non c’è alcuna differenza. Due esempi di maleducazione che riguardano una percentuale endemica di stronzi, normalmente la gente per strada non insulta gli sconosciuti (sul web purtroppo il discorso è diverso).
        Sull’obesità (che non è il caso della tua amica, parlo di obesità conclamata, non di lieve sovrappeso) bisogna capire che è causata da un mix di cause: sfortuna genetica che ti porta ad ingrassare più facilmente delle altre persone unita a stole di vita fatto di pessima alimentazione e poco movimento, se c’è una sola di queste due cose non si diventa obesi (ma pessima alimentazione e poco movimento fanno male anche a chi resta snello/a o normopeso),ciò che è genetico non si può cambiare ma lo stile di vita sì ma non lo si cambia con gli insulti

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    2. Oddio, forse anche le persone basse non se la passano benissimo, ma sicuramente c’è molta più comprensione nei confronti dell’eccessiva magrezza (anche se la gente scema che se ne esce con “che schifo quella, sembra anoressica” non manca). Il grasso viene visto come una mancanza di controllo imperdonabile e sembra che tuttə siano ansiosə si preoccuparsi della tua salute (senza peraltro saperne niente, non è che un fattore di rischio implichi la malattia).

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      1. neanche fumare due pacchetti al giorno implica che tu debba avere un tumore al polmone, ci sono non fumatori a cui viene il tumore al polmone e fumatori incalliti come Camilleri che arrivano a 92 anni, ma è un dato confermato dalla scienza medica che il fumo aumenta il rischio rispetto al rischio che corre chi non fuma. E il medico che te lo fa presente non ti sta maltrattando, con l’obesità (ma anche l’eccesso di sottopeso è lo stesso, non c’è differenza) dire “ma io conosco un obeso che sta benissimo di salute” non ha nessuna importanza dal punto di vista scientifico come non conta il fatto che ci siano fumatori che arrivano a 90 anni. Poi è chiaro che chi offende non è preoccupato per la salute

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      2. La salute è solo una scusa, perché non mi sembra che ai fumatori rifilino lo stesso tipo di insulti. Il grasso è considerato imperdonabile perché influisce sull’aspetto estetico; non è imperdonabile il fare del male a sé stessi, quanto il fare del male agli altri mostrando un’immagine considerata “disgustosa”. Una visione brutale ma piuttosto comune nella società attuale.

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      3. essere obesi (ma pure l’essere scheletrici come uno appena uscito da un campo di prigionia) è anche esteticamente brutto questo non si può negare, e la bellezza fisica è in generale (con dovute eccezioni, del resto pure i brutti e le brutte fanno sesso) più attraente. Lottare contro questo è lottare contro i mulini a vento. E’ giusto lottare contro il bullismo e le offese, bisogna dire che per rispettare qualcuno non occorre trovarlo bello o attraente. Ma dire che fumare fa male o l’obesità è un fattore di rischio non è bullismo.

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