Powerful, affecting essays on mental illness, winner of the Graywolf Press Nonfiction Prize and a Whiting Award
An intimate, moving book written with the immediacy and directness of one who still struggles with the effects of mental and chronic illness, The Collected Schizophrenias cuts right to the core. Schizophrenia is not a single unifying diagnosis, and Esmé Weijun Wang writes not just to her fellow members of the “collected schizophrenias” but to those who wish to understand it as well. Opening with the journey toward her diagnosis of schizoaffective disorder, Wang discusses the medical community’s own disagreement about labels and procedures for diagnosing those with mental illness, and then follows an arc that examines the manifestations of schizophrenia in her life. In essays that range from using fashion to present as high-functioning to the depths of a rare form of psychosis, and from the failures of the higher education system and the dangers of institutionalization to the complexity of compounding factors such as PTSD and Lyme disease, Wang’s analytical eye, honed as a former lab researcher at Stanford, allows her to balance research with personal narrative. An essay collection of undeniable power, The Collected Schizophrenias dispels misconceptions and provides insight into a condition long misunderstood.

2021 RHC, Task 23: Leggi un libro che demistifica una comune malattia mentale

Questa raccolta di saggi mi ha colpito molto, per almeno tre motivi. Il primo riguarda il fatto che io non so niente di niente di schizofrenia: non sapevo nemmeno che schizofrenia è un termine che raccoglie più tipologie di disturbi mentali e temo di essere in buona compagnia. Quello da cui è affetta Esmé Weijun Wang, infatti, il disturbo schizoaffettivo, nel momento in cui scrivo, non ha neanche una pagina Wikipedia in italiano.

Questa ignoranza mi porta al secondo motivo per cui sono rimasta colpita da The Collected Schizophrenias: è la prima volta – per quanto mi sembra di ricordare – che non leggo di schizofrenia in collegamento con crimini violenti o morti tragiche. Eppure – sorpresa, sorpresa – è più probabile che una persona affetta da schizofrenia subisca violenza piuttosto che la agisca. Eppure la nostra reazione standard davanti a questo genere di disturbi mentali è un forte desiderio che queste persone vengano allontanate e confinate in un posto sicuro – dal nostro punto di vista, almeno.

Wang non è categoricamente contraria ai trattamenti sanitari obbligatori, ma fa notare quanto disumanizzante finire in una struttura dalla quale non sai se ne uscirai mai e dove è normale non essere credutз – come credere a una persona che vede e sente cose che non esistono? Racconta anche la testimonianza di una ragazza che, senza avere particolari competenze, è riuscita a calmare abbastanza una persona da farle accettare di essere ricoverata, in modo da evitarle il trauma di essere portata via contro la sua volontà.

Il che mi porta al terzo pensiero: siamo consapevolз dell’importanza di imparare cosa fare in caso ci capiti di dover soccorrere una persona. Dovunque abitiate, immagino vi sia capitato di frequentare un corso di primo soccorso, o quantomeno di vederli pubblicizzati in giro. Ecco, e se ci capitasse di dover soccorrere una persona affetta da un disturbo mentale? Io non saprei cosa fare ed è altamente probabile che finirei per fare le cose più sbagliate possibili – tra le quali suppongo ci sia anche chiamare le forze dell’ordine, che sono incapaci di gestire un ragazzino che fa il bischero suonando il campanello di un monopattino, figuriamoci di calmare una persona con una crisi.

Sono molto contenta di aver incrociato questo libro e essere stata spinta a leggerlo dalla 2021 RHC: spero che qualche CE lo porti in Italia.

3 risposte a “The Collected Schizophrenias: Essays di Esmé Weijun Wang”

  1. […] un libro che demistifica una comune malattia mentale ➡️ The Collected Schizophrenias di Esmé Weijun […]

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  2. Libro molto interessante! Il discorso che fai sulla disinformazione a riguardo è verissimo, è anacronistico considerare un malato mentale “un pazzo violento” eppure questo stereotipo c’è ancora. È bello sapere che ci sono libri del genere, spero anch’io che venga portato in Italia!

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    1. Mi ha dato molto da pensare. Spero davvero che arrivi in Italia, è quel tipo di realtà lontana dalla nostra attenzione e dalle nostre riflessioni e invece abbiamo bisogno di tenerla presente.

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