Buon martedì, prodi seguaci!🐉

Come avrete saputo, nella notte del 15 gennaio scorso ci ha lasciato Christopher Tolkien, terzogenito di J.R.R. Tolkien e curatore dell’opera paterna: è grazie a lui se abbiamo letto la produzione tolkieniana uscita postuma, come Il Silmarillion, I Racconti Ritrovati, I Racconti Perduti, I Racconti Incompiuti, Beren e Lúthien, e via dicendo.

Per elaborare il lutto, ho pensato di scrivere questo post per mostrarvi l’ultima follia che il mio amore per Tolkien mi ha spinto a compiere. Da molto tempo volevo comprarmi Il Silmarillion, Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli in inglese per leggerli finalmente in lingua originale, una voglia che è tornata potente dopo l’uscita della nuova traduzione de La Compagnia dell’Anello di Fatica.

Quale edizione scegliere? Inutile girarci intorno: avendo già le edizioni in copertina flessibile della Bompiani, volevo tre edizioni fighe. Se deve essere follia, che sia follia in grande.

The Silmarillion

L’edizione prescelta del The Silmarillion è stata quella in copertina rigida illustrata da Ted Nasmith. Pesa quanto è bella (davvero, non arriva a 400 pagine, ma pesa come più de Il Signore degli Anelli in copertina flessibile, deve esserci del piombo da qualche parte).

Come introduzione all’opera, ha la prefazione del 1977 di Christopher Tolkien (presente anche nell’edizione Bompiani del 2003 che ho io), la seconda prefazione, sempre di C. Tolkien, all’edizione del 1999 e un estratta da una lettera di J.R.R. Tolkien a Milton Waldman del 1951.

In fondo al volume, trovate le stesse tabelle genealogiche (ma molto più stilose), l’indice dei nomi, la nota sulla pronuncia e l’appendice sugli etimi dei nomi Quenya e Sindarin.

La carta è bella spessa e lucida (so che alcunu la trovano scomoda per i riflessi durante la lettura). La cartina, invece che essere “a parte” e ripiegata, è stata stampata sui risguardi, anteriori e posteriori: è sempre quella disegnata da Christopher Tolkien che ben conosciamo, ma è colorata. E bellissima.

Poi ci sono le illustrazioni di Ted Nasmith, che probabilmente vi sarà capitato di incrociare nel web sui siti dedicati all’opera tolkieniana. Di recente il superlativo bellissima è stato molto abusato, ma eccovi ad esempio Lúthien che balla al chiaro di luna, così come apparve a Beren per la prima volta. Cosa aggiungere…

The Hobbit

Per The Hobbit sono andata sul classico: copertina rigida con illustrazioni di Alan Lee, conosciutissimo dato che i suoi disegni hanno fatto da base alla costruzione dei film di Peter Jakcson.

Come qualità della carta, questa edizione di The Hobbit è parente di quella di The Silmarillion che vi ho presentato prima: lucida e spessa. Ci sono due cartine, una all’inizio del libro (quella che verrà presentata a Elrond, con la parte scritta con le lettere lunari) e una alla fine che mostra le Terre Selvagge.

Come potete vedere, entrambe le cartine sono tracciate in inchiostro nero e rosso, com’era nelle iniziali intenzioni di J.R.R. Tolkien e in effetti fanno la loro splendida figura.

Le illustrazioni di Alan Lee, infine, impreziosiscono l’edizione: ce ne sono sia a colori, a tutta pagina, come quelle nel The Silmarillion, sia in bianco e nero.

The Lord of the Rings

Ed eccolo qui. Il pezzo grosso. L’edizione che mi ha rubato il cuore e che mi ha fatto setacciare il web in cerca dell’usato che mi permettesse di acquistarla senza cedere un rene al mercato nero. Si tratta dell’edizione che celebra i sessant’anni dalla pubblicazione de La Compagnia dell’Anello ed è un cofanetto che comprende i tre volumi in copertina rigida di The Lord of the Rings più The Lord of the Rings: A Reader’s Companion di Wayne G. Hammond e Christina Scull, una guida alla lettura del capolavoro tolkieniano, che viene commentato e spiegato capitolo per capitolo.

Le sovracopertine dei volumi sono state concepite a partire dai disegni originali e inediti che Tolkien aveva pensato allo scopo negli anni cinquanta.

Il testo del romanzo è stato completamente revisionato con la supervisione di Christopher Tolkien e pare siano state apportate quasi 400 correzioni. Anche qui le cartine (presenti in fondo a tutti i volumi) sono state disegnate con inchiostro rosso e nero.

Anche la scritta che compare sull’Unico Anello quando Gandalf lo getta nel caminetto per mostrarla a Frodo è scritta in rosso e quando l’ho vista volevo urlare dalla gioia.

Tra i capitolo 4 e 5 di The Fellowship of the Ring è stato messo un inserto fotografico con le pagine rovinate del Libro di Mazarbul, che Gandalf legge e traduce alla Compagnia per sapere quale è stata la sorte di Balin e dei suoi compagni. Io le avevo già viste in Immagini, ma è giusto aver rispettato la volontà di Tolkien che le voleva inserite nel libro.

Altri dettagli interessanti: all’inizio di The Two Tower e The Return of the King c’è il riassunto delle puntate precedenti, che nell’ultimo volume include la cartina (sembre in rosso e nero) specifica di Gondor e Mordor.

The Fellowship of the Rings contiene anche la nota al testo del 2004 di Douglas A. Anderson, la nota al testo revisionato del 2014 di Wayne G. Hammond e Christina Scull e la prefazione alla seconda edizione. Il prologo, così come tutte le appendici di Tolkien in coda all’opera, sono presenti. In più, in The Return of the King è stato aggiunto un indice che permette di trovare facilmente le poesie e le canzoni, le espressioni nei vari linguaggi della Terra di Mezzo e le persone, i luoghi e le cose. Supercomodo.

Sulla qualità della carta posso dirvi che le pagine sono piuttosto sottili, ma non sono di quelle che si rovinano a guardarle. La carta è molto piacevole al tatto e non è lucida.

Infine abbiamo The Lord of the Rings: A Reader’s Companion di Wayne G. Hammond e Christina Scull, un bel librone di oltre 900 pagine con – a occhio – vita, morte e miracoli del The Lord of the Rings. Purtroppo a quanto so, non è stato tradotto in italiano, ma potete trovarlo da solo, senza cofanetto.

The Lord of the Rings: A Reader’s Companion inizia con una prefazione e poi abbiamo una breve storia de Il Signore degli Anelli. Si prosegue con un breve testo sulla cronologia che termina con la redazione dei calendari lunari seguiti ne Il Signore degli Anelli (ma quanto è figo questo libro!). Poi abbiamo un altro breve testo sui preliminari alla pubblicazione seguita da Tolkien e un altro sulle mappe de Il Signore degli Anelli.

A questo punto inizia il commento, a partire dalla prefazione alla seconda edizione, poi quelle al prologo e infine si parte con quelle a The Fellowship of the Rings. I commenti riguardano gli aspetti più disparati: si parla dell’evoluzione dell’opera, dei suoi significati, delle sue connessioni con le altre opere di Tolkien, degli errori e delle incongruenze del testo, dei cambiamenti apportati e si segnalano parole arcaiche utilizzate. Un sacco di roba.

Una volta conclusi i commenti a The Lord of the Rings (incluse anche le appendici), abbiamo degli estratti dalla lettera che Tolkien inviò a Milton Waldman nel 1951 (la stessa riportata nel The Silmarillion qua sopra) e la nomeclatura, ovvero le linee guida che Tolkien stesso stilò per la traduzione dei nomi presenti nella sua opera in altre lingue.

Poi abbiamo una lista dei cambiamenti e delle correzioni apportate nell’edizione del 2004-2005 e l’elenco (piuttosto impressionante) delle opere citate. Si finisce con un pratico indice.

È davvero un’edizione elegante: è estremamente semplice nel design ma molto attenta nel rispettare ogni dettaglio di come Tolkien aveva pensato l’edizione della sua opera. Io ho anche l’edizione illustrata da Alan Lee (in italiano) e, secondo me, non c’è paragone, questa vince a mani basse (per quanto possa amare le illustrazioni di Lee, non c’è proprio storia).

Adesso non resta che leggere…😍

Se siete arrivatu vivu fino al mio delirio di fan, ditemi che ne pensate, se anche voi avete delle edizioni belle di libri di Tolkien o di altri scritteri, che magari mi date il via per altre follie!😅

14 risposte a “Il mio amore per le opere di Tolkien ha colpito ancora”

  1. Caspita, dall’entusiasmo con cui hai descritto il tuo tesssoro….. si intuisce immediatamente quanto ami questo autore e la sua opera.
    In effetti avere delle belle edizioni (curate in tutti i particolari) dà molta soddisfazione, anche se spesso sono onerose economicamente. L’importante è non feticizzare (si dice?) l’oggetto libro….
    Non confesserò i miei peccati in questo campo…. dico solo che qualche pazzia l’ho fatta, ma non me ne sono (ancora) pentita.

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    1. Guarda, non ho scritto il prezzo perché vorrei solo dimenticarlo!😅
      L’idea di feticizzare i libri, comprarli tanto per poterli sfoggiare nella libreria, mi mette una tale tristezza, come se davanti a una bella copertina nient’altro importasse, nemmeno il contenuto. È troppo triste, spero di non maltrattare mai così tanto nessun libro…
      Se non sei (ancora) pentita, va tutto bene!💙

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  2. Avatar skoliosessualità
    skoliosessualità

    Il tuo tesoro.

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  3. Wow che meraviglia queste edizioni! Le illustrazioni sono tutte stupende!
    Concordo con ilmestieredileggereblog, si vede quanto ami queste opere 🙂

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    1. Sì, le amo tanto e ci sono tanto affezionata🧡

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  4. Tutta la mia incommensurabile invidia!

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    1. Eheheh, mi sono data alla pazza gioia!😅

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  5. Edizioni bellissime! Personalmente, non sono collezionista, quindi le mie esigenze sono molto modeste – non deve costare troppo e idealmente non deve rovinarsi veolcemente. Poi il resto è un bonus. Certo, se qualcuno mi regalasse un’edizione particolarmente bella – sarei felicissima, anche se il libro per sé fosse già presente nella mia biblioteca. Tra le edizioni che ce l’ho quella a me più cara è l’edizione del 66 de Lo Hobbit, con disegni di Tolkien. Senza sovraccopertina e col dorso rovinato. Ma l’ho salvato da una scatola dei libri destinati a essere buttati via. Non lo potevo permettere. Finora rimane la mia unica edizione de Lo Hobbit in inglese.

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    1. DI solito sono anch’io per la praticità piuttosto che per la bellezza, ma Tolkien è uno dei miei talloni d’Achille.
      Un’edizione del 66 con i disegni di Tolkien!😍 Dev’essere una meraviglia, meno male l’hai salvata!

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  6. Avatar Luca fruzzetti
    Luca fruzzetti

    L’ho ordinato e sto aspettando che arrivi . A vedere il tuo volevo saltare 🙂

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    1. Ahahah, lo so, è una meraviglia? 🤩

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  7. […] vi sto a raccontare la bellezza di leggere proprio questa edizione (ci avevo già scritto un post un annetto fa e direi che è sufficiente come delirio da fan), ma aggiungerò che è […]

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