«Ho lavorato tanto per arrivare a questa vendetta» – dice il primo dei grandi personaggi femminili della Saga dei Volsunghi (1260-1270 ca.), Signy, la Siglinde di Wagner – «che a nessuna condizione la vita sarà per me più vivibile». In questa storia d’oro e di sangue si dispiegano smodate possibilità e smisurate frustrazioni, si confrontano figure indimenticabili: Sigurdr-Sigfrido, eroica e straordinaria armatura vuota, trasognato esecutore di ordini altrui, Brynhildr-Brunilde, compendio disarmonico di tutte le idee femminili che si è fatto l’Occidente, Bella Addormentata, Principessa nella Torre, Bisbetica Domata, Vergine Mortifera. L’anonimo autore della saga, con un accanimento prosaico senza pari e insieme con magnifiche riprese visive e sonore – l’inquietante luccicare delle spade, il cielo sempre oscurato, trasvolato da Valchirie, il continuo ululare dei lupi, le bevande tutte torbide, affatturate… – riesce a proporre un’interpretazione ferrea, stranamente razionale e laica, corale e desolata, della più eroica e della più meravigliosa delle leggende germaniche.


Si dice che l’estate sia dei gialli, dei romance e dei fantasy, ma per quanto mi riguarda non è male nemmeno leggersi qualche bel mito, di quelli tragici come La Saga dei Völsunghi, che racconta la storia di questa famiglia discendente da re Völsungr. Il suo rappresentate più famoso è sicuramente Sigurðr, il Sigfrido de La Canzone dei Nibelunghi.

Ho trovato La Saga dei Völsunghi sorprendentemente laica: salvo qualche apparizione divina (e nemmeno tanto appariscente), sembra davvero di stare in un mondo di senzadio, dove gli esseri umani vanno incontro al loro tragico destino – la fine in grande stile di un’intera cultura.

Importante anche la presenza delle donne, che, lungi dall’essere delle gentil pulzelle, sono spesso il motore dell’azione e sanno essere non meno spietate delle loro controparti maschili – roba da nascondersi sotto le coperte di notte.

Per quanto riguarda l’edizione, questa di Pratiche Editrice è fatta molto bene, perché oltre ad avere una premessa e un’introduzione che inquadrano in contesto storico-culturale nel quale l’opera nasce e forniscono altre utili informazioni per la lettura, ha anche delle note esplicative su tutti quei dettagli che allə lettere di oggi risulterebbero altrimenti oscuri. Purtroppo questa casa editrice non esiste più, quindi non vi resta che sperare nell’usato…

4 risposte a “La saga dei Völsunghi”

  1. Grande, mi sentivo solo a leggere questi libri arcaici! 😁

    Piace a 1 persona

    1. Ahahah, no, no, sei in buona compagnia!💛

      Piace a 1 persona

  2. Interessante. Grazie per la segnalazione

    Piace a 1 persona

    1. Prego, mi fa piacere averti fatto conoscere qualcosa di interessante💚

      "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.