Buon mercoledì, prodi seguaci!🌹
Oggi voglio raccontarvi una piccola storia autobiografica alla luce delle proteste per la presenza di quella CE al Salone del Libro di Torino: immagino non ci sia bisogno di raccontare i dettagli, visto che siamo tuttə letteri da queste parti.
Ero alle elementari e avevamo appena studiato il periodo fascista e la seconda guerra mondiale, così ci venne in mente un nuovo gioco da fare insieme durante la ricreazione: partigianə contro fascistə. La battaglia si sarebbe svolta in classe, dove ci saremmo tiratə cartaccia appallottolata, recuperata dal cestino della carta, da un angolo all’altro della stanza (sperando che nessunə maestrə si sarebbe incazzatə troppo e preoccupandoci di ripulire tutto prima della fine della ricreazione).
Sulla carta sembrava un gioco divertente (posso assicurarvi che tirarsi cartacce può essere divertente quanto fare a cuscinate), ma fin da subito si presentò un problema che non avevamo immaginato: quasi nessunə voleva stare nella fazione “fascista”. Mi ricordo che uno dei miei compagni disse: «Dai, mica vuol dire che siete fascisti davvero! È solo un gioco!».
E aveva ragione, certo. Sarebbe stato come dire che in un film storico un attore che interpreta un fascista sia fascista: non avrebbe senso. Eppure, nonostante la ragionevolezza dell’osservazione, le fila della fazione “fascista” rimasero misere. Ricordo che gli animi si scaldarono e che una mia compagna se ne uscì dicendo che i fascisti avevano mandato suo nonno in un campo di concentramento e lei con cavolo che avrebbe fatto la fascista.
Così il gioco fu abbandonato e oggi vedendo quanta feccia fascista circola indisturbata e, soprattutto, quanto il potere la corteggi, mi chiedo: come abbiamo potuto permetterci di perdere quell’assoluta repulsione che avevamo del fascismo e di chiunque lo guardasse ammirazione?
Non starò qui a polemizzare su chi protesta in maniera migliore, andando o rifiutandosi di andare: penso che l’importante sia protestare. Anzi, mi sento di ringraziare chiunque l’abbia fatto, soprattutto chi ha molta visibilità. Tutto sommato, si sono lette cose belle, che danno speranza: ve ne lascio alcune qua sotto.
E questo è il fiore del partigiano morto per la libertà.
Oggigiorno è considerato quasi un insulto essere chiamat* antifascista. Stanno anche modificando la storia, nella mia città, sede di un attentato di stampo fascista negli anni ’70, se si chiede in giro chi ha compiuto il gesto, nella maggior parte dei casi, vengono accusati i comunisti o i partigiani. Mi sembra tanto una situazione da fattoria degli animali.
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Eh, il famoso “fascismo degli antifascisti” che è stato inventato di sana pianta…😒 Non potendo avere legittimità alcuna provano a inventarsela…
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Nella tua scuola i bambini avevano buon senso. Nella mia scuola alcuni bambini ineggiavano a Hitler e Mussolini in continuazione 🙄 inquietante
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Vivo in una delle poche zone d’Italia rimasta “rossa” anche alle ultime elezioni, dev’essere quello… se cresci in un ambiente dove tutto ti comunica che il fascismo è il non plus ultra dello schifo (dis)umano, è più facile che ti passi la voglia di emulare quella roba… visto cosa sta succedendo in questi giorni, noi adulti siamo statə fin troppo negligentə…
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Tutte le posizioni vanno bene. La risposta operativa può essere solo una: quelli devono essere cacciati. Muti, nascosti. Stanati. Ad uno ad uno. Neppure in grado di incontrarsi tra di loro.
Dai, faccio un’eccezione per chi ha oltre novant’anni e sta in una casa di riposo. Quello, lasciatelo dire e coccolatelo.
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Alla fine sono stati cacciati davvero (non troppo convintamente a leggere le dichiarazioni, ma comunque cacciati). Adesso speriamo inizino a cacciarli da dovunque, invece di preoccuparsi di frenare i cortei antifascisti.
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👍
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Secondo me, quella casa editrice non doveva essere accettata tra gli espositori. Ricordo che l’apologia del fascismo è un reato, per la nostra Costituzione, e visto che vanno fieri delle loro posizioni, allora sanno bene quali ne possono essere le conseguenze.
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Anche secondo me e, anche se adesso il contratto è stato rescisso, le hanno fatto un sacco di pubblicità (chi caspita la conosceva prima?).
Eh, invece hanno sempre il vittimismo pronto, sia mai che abbiano il coraggio delle loro idee… bel coraggio, sì, tutti cani dell’ortolano che abbaiano da lontano.
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Peccato solo che poi si vada a battibeccare sul come contrastare i fascisti. Credo non ci sia un modo migliore, alla fine (al massimo un modo più o meno efficace). Ognuno faccia come meglio crede, basta farlo.
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Sì, infatti, non so nemmeno se chiunque possa decidere di non andare, immagino ci siano dei contratti da rispettare. Poi bisogna considerare che le piccole CE hanno fatto un investimento importante e sarebbero state risarcite se non fossero andate? Penso che tante abbiano dissentito come potevano, ma sono felice che nomi in vista abbiamo puntato i piedi.
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Che vergogna. Ormai l’apologia al fascismo non è più un reato, ma un vanto.
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Davvero. Una vera schifezza.
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